Inaugurata la piazzetta dedicata a Gibì, patrono laico del Poggetto
Giovanni Battista Fabbri, detto Gibì, riceve una piazzetta e un busto in suo onore a San Giacomo del Poggetto.

Giovanni Battista Fabbri, detto Gibì, riceve una piazzetta e un busto in suo onore a San Giacomo del Poggetto.
Duecento persone sul sagrato della chiesa di San Giacomo del Poggetto si vedono solo nei giorni della festa del patrono. Ma Giovanni Battista Fabbri, in arte Gibì, che cos’è se non una sorta di laico ‘patrono’ del Poggetto? Come ogni patrono che si rispetti da ieri Gibì ha una piazzetta a lui intitolata e un busto, opera della scultrice Laura Zizzi, che racconta bene nella forma l’anima dell’uomo che ritrae: un Gibì impastato di sudore e terra, la sua amata terra della Bassa operosa. "Da oggi, e per sempre, ogni persona che passerà da qui vedrà quel busto e saprà chi era nostro padre", si emoziona la figlia Elena, parte integrante della grande famiglia allargata di quelli che non hanno mai smesso di voler bene a Gibì, scomparso a 89 anni nel 2015.
Ci sono gli altri due figli, Giorgio e Giulio, gli ex suoi calciatori Pecci, Cervellati e Fabbri (stesso cognome ma nessuna parentela), Alberto Bortolotti che scandisce i tempi degli interventi, sindaco e assessore allo sport di San Pietro in Casale (rispettivamente Alessandro Poluzzi e Andrea Neri), il parroco Monsignor Dante Martelli, ma soprattutto Marco Dall’Olio, amico di Gibì e promotore dell’evento, nonché organizzatore della mostra fotografica, con contorno di crescentine, che in un centinaio di scatti ripercorre la vita del Fabbri uomo, calciatore e allenatore. "Seminava allegria" dice Dall’Olio. Ma il ritratto di Pecci è un epitaffio perfetto: "Per Gibì prima veniva l’uomo, poi il calciatore e poi, forse, lo schema". Sipario.
m. v.
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